Questa pagina è dedicata al
restauro della Gilera Nettuno dell'amico Publio
|
|
Capisco bene che la
sistemazione non è ottimale, ma in garage lo spazio è poco
e quindi sistemo dove posso.
D'altra parte, quando una moto
arriva tutta smontata, occupa molto più spazio di una moto
intera (ed è anche più difficile spostarla)
A parte le disquisizioni di
tipo logistico, della moto possiamo dire che è un Turismo
"anomalo", modello di transizione costruito anch'esso con il gruppo
termico interamente in ghisa ma a differenza dei primi Turismo
che avevano cilindro e testa in blocco questo ha cilindro e
testa separati. Dovrebbe trattarsi dell'ultima serie dei Nettuno
costruiti con la forcella a parallelogramma in tubi.
Rispetto ai primi Turismo
ci sono alcune differenze che lo fanno già assomigliare allo
Sport, come per esempio la disposizione dei due cassettini
portaoggetti che sono fissati al
telaio anziché incassati nella struttura del portapacchi.
|
|
Dato che il motore è già parzialmente smontato, tanto vale dare
un'occhiata dentro quindi si finisce di smontarlo |
Si rimuove
il carterino della distribuzione (e si vede già qualche
"magagna") |
|
|
quindi si
estrae il pignone che porta il movimento all'asse a camme ed
alla pompa dell'olio |
|
|
|
Sull'altro
lato si tolgono il pignone della primaria ed il gruppo frizione |
|
quindi si
separano i due semicarter |
|
|
|
Saltano
subito all'occhio questi strani detriti metallici presenti sul
fondo del basamento, sembrano "scaglie" ma non capisco da dove
provengano |
|
|
Tornando alle "magagne" di cui sopra, osservando il coperchio
della distribuzione si vede subito un problema: il cilindretto
che spinge il cono di iniezione olio è montato a rovescio |
|
|
Osservando più in generale
possiamo dire che, trovandosi sulla mandata dell'olio,
stando in quella posizione ne impediva completamente
l'afflusso lasciando a secco in quest'ordine:
- albero motore
- bronzina asse a camme e
martelletti
- testata (valvole e
bilancieri)
Non c'è che dire, davvero
un bel colpo di genio di chi lo aveva montato in precedenza
!
|
|
Un'altra cosa che si nota è
l'alluminio attorno al foro fortemente usurato, dato che da quel
foro usciva il cono di iniezione sulla sommità della molla,
senza più la guida del cilindretto sottostante, se ne deduce che
"ballava" un po' e consumava il carter.
Questo dimostra che il motore
in queste condizioni per un po' ha pure girato e le conseguenze
le notiamo sull'asse a camme : |
|
Il profilo
di entrambe le camme è talmente rovinato da necessitare la
sostituzione del pezzo. |
|
|
Una volta
rimosso il cilindretto si vedono ricomparire i fori del circuito
di lubrificazione |
|
In
definitiva l'apparato era stato montato così: |
|
quando
invece andava messo così : |
|
|
|
Sfruttando
una "congiunzione astrale" mai vista, pulisco per bene i carter
e li mando a lucidare assieme a tutto l'alluminio della moto |
|
ed in pochi
giorni torna già tutto bello e lucidato ! |
|
|
Non resta
che mettere i cuscinetti nuovi... |
|
... e
chiudere il basamento con dentro il solo albero motore (già
revisionato pure quello) Tutto il resto dei pezzi da mettere
nel basamento deve infatti essere assemblato dall'esterno. |
|
|
|
Si mette
quindi in posizione dapprima l'apparato per la messa in moto
|
e
successivamente tutto il cambio, al quale sono stati aggiunti
degli spessori per recuperare i giochi dei due alberi
|
|
|
|
Sistemato
il cambio si stringe il coperchio del "buco" dal quale si sono
inseriti i suoi componenti e si possono quindi montare la
trasmissione primaria e la frizione. |
|
|
|
La pacchia è finita !
Adesso arrivano i pezzi pronti e si
deve cominciare a rimontarlo!!
|
|
Come sempre si parte dal telaio nudo e si piazza subito il
cavalletto centrale |
|
|
A questo fa
seguito il forcellone posteriore con la relativa sospensione |
|
|
|
quindi,
approfittando della presenza di un amico passato a salutare, mi
faccio aiutare (visto il peso non indifferente) e mettiamo
subito il motore nel telaio. |
|
Decido quindi di continuare
con il retrotreno, montando parafango posteriore, cassettine
portaoggetti, portapacchi e portarga con relativo fanalino
|
Finito quello passo
all'avantreno.
Meglio non lasciarsi
impressionare dal numero di pezzi che compongono la
forcella!
In serata risulta
assemblata e si può mettere pure il manubrio.
|
|
|
|
|
|
La forcella viene
completata dal parafango anteriore e dal "guscio"
del fanale con relative staffe...
|
...mentre il
posteriore lo si completa con gli ammortizzatori a
frizione.
|
|
|
|
Adesso è tempo di dedicarsi al
completamento del motore.
|
|
L'ingranaggio della pompa dell'olio
originale viene sostituito con uno che garantisce il raddoppio del
numero dei giri e quindi della portata.
E visto il sistema di trasporto
dell'olio in testa di questa moto direi che il buon Publio non ha
avuto una cattiva idea.
La differenza tra il pezzo
originale e quello usato in sostituzione è evidente.
|
|
Visto che siamo in tema di modifiche viene anche assemblata la testata e
per recuperare il giuoco dei bilancieri si è reso necessario inserire
due spessori: appena 3 decimi sul bilanciere di scarico, ben 1.4mm su
quello di aspirazione. |
|
|
Questo
consente finalmente di montare il gruppo termico, iniziando dal
pistone e in seguito con cilindro e testata. |
|
|
Una volta
ultimato il gruppo termico si mette in fase la distribuzione.
L'asse a camme è stato sostituito ed il pezzo nuovo non è
marcato quindi andiamo "all'antica" utilizzando il goniometro |
|
|
Sistemate
le valvole si monta il gruppo magnete/dinamo, si mette in fase
l'accensione e si può richiudere il coperchio della
distribuzione. |
|
Perfettamente consapevole dell'impazienza di
Publio (ed anche del sottoscritto) decido di procedere col motore per vedere
quanto prima se si avvia e "come gira".
|
|
Ultimati i
montaggi di tutti i componenti esterni del motore metto i tre
cavetti necessari (acceleratore / aria / anticipo) ,
installo il solito serbatoio esterno e tutto è pronto per la
prima prova di avviamento ! Va precisato che quella documentata nel video in realtà è la seconda
prova di accensione.
La prima era stata effettuata senza montare i
coperchi della testata per verificare l'arrivo dell'olio in testa e... è
durata pochi secondi: olio ne arrivava eccome ! Se non spengevo
subito il motore mi allagavo il garage... |
|
|
|
Adesso bisogna sbrigarsi con le
ruote... bisogna metterla in strada !
|
Manco fosse facile...
Comunque, superato lo
sconforto iniziale, si parte dalla ruota posteriore
|
che viene "raggiata" ed
in seguito verrà centrata |
ultimate
queste operazioni si fa il lavoro del gommista |
Quindi si
monta la ruota così completata sulla moto |
|
|
|
|
|
|
|
Ormai il lavoro è avviato e
si prosegue rapidamente con la ruota anteriore...
|
|
... e a fine giornata
entrambe le ruote fanno la loro figura montate sul Nettuno !
|
|
Le operazioni successive riguardano alcuni dettagli come il
completamento dei comandi al manubrio, l'installazione delle pedane, del
freno posteriore... |
|
Ed anche di
un accessorio: il "rompifiamma" o chiusino di scarico, da
azionare per l'attenuazione della rumorosità nei centri abitati |
|
Il
leveraggio che lo governa viene installato sotto al cassettino
portaoggetti di destra. |
|
|
|
Da ultimo
installo il porta-batteria ed inizio a stendere i primi fili per
l'impianto elettrico, che viene rifatto di sana pianta. |
|
|
Finito
l'impianto elettrico si può procedere con il serbatoio e la
sella. Manca veramente poco per avere la moto nelle condizioni
di affrontare nuovamente la strada: rubinetti e tubi benzina e,
ovviamente, la targa ! |
|
|
Adesso c'è proprio tutto l'indispensabile, fare un giretto
prima di continuare sarà d'obbligo ! |
|
|
E finalmente, dopo ulteriori dettagli e piccolezze da sistemare
delle quali non faccio elenco, il Nettuno esce dal garage nella sua
veste definitiva !
|
|